blog sul collezionismo con descrizione di ogni esemplare delle immagini
venerdì 5 novembre 2010
Collezionare francobolli italiani con codice a barre
Sta andando di moda in questo periodo la collezione dei francobolli della Repubblica Italiana con codici a barre (nel pdf linkato di William Verzellesi trovate tutte le informazioni utili che possono servirvi su questa meravigliosa raccolta), un'avventura iniziata il 10 ottobre 2008 quando due emissioni di Poste Italiane "giornata della filatelia" e "Festival internazionale della filatelia" presentano nel foglio di 50 esemplari un codice a barre nel bordo come una sorta di appendice (per esempio questa linkata sul francobollo dell'Inter campione d'Italia 1989 di destra che presenta lo stemma del Pisa).
All'inizio niente di nuovo sotto il sole ma qualche mese dopo si son scatenate le offerte in aste online di questi esemplari "particolari" a cui corrispondeva sempre una domanda cospicua formata da diversi appassionati pronti a darsi battaglia per aggiudicarseli.
Il difficile reperimento del francobollo con codice a barre è presto spiegato: unico esemplare in un foglio di 50; quindi su una presunta tiratura di 3 milioni di esemplari, solo 60 mila posseggono tale caratteristica (3 milioni diviso 50, facile no?)!
La febbre a poco a poco dilaga e inizia la corsa all'oro, che ricorda moltissimo quello degli anni '90 con le schede telefoniche ma qui la tiratura degli esemplari è bassissima e quindi tutti a caccia dei pochi pezzi disponibili!
Una giustificazione a tale interesse per l'appendice di un francobollo si può paragonare a quello dei vecchi francobolli del Regno d'Italia che con "numeri di tavola" nel bordo foglio raggiungono cifre astronomiche rispetto al comune esemplare normale sprovvisto.
Subito gli appassionati si schierano chi a favore e chi contro questa nuova moda del collezionismo;
l'amico fondatore del gruppo Filatelia News mi dice che attualmente secondo un sondaggio nazionale circa 70% e contrario al collezionismo dei CODICE A BARRE
Tutta questa speculazione si presume deriva dalla
a firma di Luciano Raimondi su CRONACA FILATELICA n. 372 del maggio 2010 pagina 62:
che addirittura invita a "recuperare in tempo l'occasione perduta"!
A dire il vero l'emissione di fogli con francobolli con codice a barre non è nuova ed è utilizzata anche all'estero; vedere per credere:
un foglietto filatelico thailandese con codice a barre ben visibile (e cerchiato da me) a sinistra.
Insomma si tratta di una collezione che può avere il suo fascino ma la cosa che mi preoccupa è la speculazione innescata che in futuro potrebbe fermarsi e quindi "rovinare qualcuno" che ha cavalcato l'onda troppo tardi.
Per ora le cifre d'aggiudicazione di francobolli con codice a barre sono salite in maniera vertiginosa ma nulla esclude che la bolla speculativa possa scoppiare e chi ha comprato solo per rivendere e non per passione si ritroverà con il cerino in mano.
Su questo punto vorrei soffermarmi, perchè è vero che la filatelia ha bisogno di giovani collezionisti per crescere; ma non si attira di certo in questo modo la gente perchè non appena si accorgerà di non riuscire a guadagnare, di certo si pentirà di essere entrato in questo mondo e vorrà uscirne.
I collezionisti e soprattutto i giovani vanno attirati con la passione e ciò si ottiene con emissioni interessanti e francobolli molto colorati che viene davvero la voglia di conservare e soprattutto di acquistare.
Mi dite ad un bambino che cosa può interessare di avere la serie "4° anniversario del Patto Atlantico del 1953" o alla serie Anno Mariano del 1954?
Invece molto gradita senza dubbio un francobollo sui mondiali di calcio oppure l'emissione con i disegni dei bambini.
Io mi son appassionato alla filatelia da piccolo grazie a francobolli stranieri meravigliosi che in Italia sognavamo; mi riferisco per esempio ad emissioni come minifoglio U.S.A. con Duffy Duck, leggende di Holliwod, "Arctic animals" del 1999, serie inglese "Alice nel paese delle meraviglie", in Francia emissione filatelica al profumo di cioccolato, ecc.
Dopo che si viene stimolati da emissioni con francobolli "belli", sarà una conseguenza appassionarsi ad altri francobolli della propria nazione e quindi documentarsi sui vari personaggi ricordati che hanno fatto grande l'umanità; mi riferisco per esempio a Leonardo da Vinci o Guglielmo Marconi.
Per concludere vorrei ritornare a parlare di francobolli con codici a barre, dicendo che c'è sempre chi ne approfitta in maniera fraudolenta e stampa i falsi; ecco un esempio in basso di francobollo con codice a barre falso (segnalato da Luigi Pellegrini):
notate la differenza tra quello buono di sinistra e il "tarocco" di destra.
Vorrei ringraziare inoltre Sebastiano Ossino che mi ha mandato una chicca; si tratta di una graziosa varietà di francobollo con codice a barre che addirittura intacca la vignetta:
insomma l'argomento è delicato e ognuno ha la propria opinione, ricordo ai più battaglieri contrari a questa nuova forma di collezionismo che ognuno può collezionare ciò che vuole; importante che ciò si faccia per passione e divertimento e non per guadagnarci e specularci sopra!
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Grazie per avermi citato nel tuo blog. A questo punto, a mio avviso, dobbiamo iniziare sul nostro forum un serio lavoro di analisi dei falsi per permettere a chiunque di distinguerli.
RispondiEliminaVisto che lo hai chiesto prima, il francobollo è falso quello dell'esempio perchè l'inchiostro di quel codice a barre a contatto con l'acqua si scioglie: tipico dell'inchiostro delle stampanti!
RispondiEliminaInumidendolo si può notare subito l'inchiostro come si comporta, cosa che non è possibile ottenere tramite visione al pc.
Salve,
RispondiEliminaattualmente non è possibile distinguere i codici originali da quelli moto ben fatti. Pertanto, l'unico suggerimento da dare ai collezionisti è di diffidare degli acquisti dei francobolli singoli, e di preferire l'acquisto di strisce di 3 o 5 o addirittura i blocchi di 10.
Infatti, non essendo possibile nel foglio intero trovare un'altra posizione uguale alla striscia che ha almeno un francobollo a destra e uno a sinistra, saremmo sicuri di avere un originale.
Bisognerebbe infatti falsificare anche i francobolli che sono molto più facilmente individuabili.
Ovviamente mi rivolgo a tutti coloro che acquistano non direttamente in posta e che non conoscono il venditore.
Ritengo che sia molto importante divulgare questo consiglio, fino a che non si troverà il modo sicuro per individuare i falsi.
Cordiali saluti a tutti
ok grazie per il suggerimento ai lettori.
RispondiEliminaC'è un perito che ha scritto un bel articolo sui Codici Barre contraffatti è interessante vi posto il suo link Ciao Ciao Luca
RispondiEliminahttp://francescoscarparo.blogspot.com/
Interessante, ma non ho trovato altri articoli su quel blog, c'è solo questo sui codici a barre?
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