
L'Euro in Italia, e nei dodici paesi dell'Unione che per primi hanno adottato la nuova valuta, è entrato in vigore il primo gennaio 2002 e per due mesi fino a fine febbraio dello stesso anno poteva essere usata ancora la
lira.
Un euro valeva 1936,27 lire (non è altro che il valore dell'ECU di
quel giorno in cui si è deciso che sarebbe entrata
in vigore la moneta europea)
ma sin da subito c'è stata una pura speculazione raddoppiando i prezzi "adeguandoli" al vecchio prezzo in lire (per esempio un bene che costava duemila lire a San Silvestro del 2001 il giorno dopo a capodanno del 2002 costava 2 euro (3 mila e 900 lire circa) anzichè un euro e tre centesimi.
Il ragionamento non era "visto che 1936 lire, 27 centesimi è quasi due mila lire il prezzo in euro si dimezza ma a 2.000 lire togliamo tre zeri e la cifra è quasi raddoppiata...", il guaio è che gli stipendi restavano uguali a prima e così ci si è trovati con il costo della vita raddoppiato.
Ovvio che in tutto questo ci hanno guadagnato gli speculatori raddoppiando gli utili negli anni avvenire fino a quando liberandosi dei beni in cambio di denaro, sono ritornati al punto di partenza del circolo vizioso nel 2008:
la crisi costringe le persone a svendere a loro ciò che in precedenza aveva già acquistato da essi e quando gli speculatori si saranno di nuovo riempiti i magazzini di beni, torneranno a vendere in cambio di denaro.
In parole povere è una delle
teorie del complotto che porta il nome di "signoraggio" ben spiegato da David Icke nella puntata di Mistero.
Il
sacchetto di euro dell'immagine costava 25 euro ed è stato emesso dalla
Zecca dello Stato italiano contenente all'interno tutte le
monete in euro recante l'anno 2002 dal taglio più piccolo al più grande
mai circolate: un cent, due cent, 5 cent, 10 cent, 20 cent, 50 cent, un euro e due euro.
Nelle filiali della Banca d'Italia (quindi nelle 14 grandi città italiane e in tutti i capoluoghi delle provincie create prima del 1995) si possono cambiare le lire in Euro fino all'1 marzo 2012.