Poste Italiane annuncia che è stato un successo di vendite "senza precedenti" il primo dei trentatre fascicoli dell'antologia filatelica dedicata ai 150 anni dell'Unita' d'Italia disponibile dal 27
gennaio 2011 negli uffici postali di tutta Italia (costo di 6 euro il primo volume mentre con i numeri 10, 18 e 26, venduti a 14 euro, ci saranno anche gli album raccoglitori).
Le
richieste da parte dei collezionisti e degli appassionati di
storia nazionale hanno superato ogni aspettativa, in quattro giorni sono gia' oltre 15
mila i fascicoli acquistati, con una lunga lista di attesa
negli uffici postali per gli interessati che si sono prenotati
per comprare il volumetto filatelico.
L'opera sul 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia (33 volumi, con 20 francobolli ciascuno) ripropone al pubblico una
nutrita antologia di alcuni tra i piu' significativi
francobolli emessi a partire dal 1861 per suggellare momenti,
fatti e persone della vicenda nazionale.
Il secondo volume celebrativo sara' disponibile negli uffici postali a partire dal 10 febbraio 2011, il terzo invece il 24 febbraio.
Poste Italiane prosegue la nota con "Il
successo dell'iniziativa filatelica
conferma l'attenzione degli italiani verso un prodotto che
coniuga l'interesse collezionistico con la possibilita' di
ricostruzione storica per immagini e da' evidenza all'impegno e
al contributo che Poste Italiane sta offrendo per celebrare in modo culturalmente appropriato la ricorrenza del 150esimo anniversario dell'Unita' nazionale".
blog sul collezionismo con descrizione di ogni esemplare delle immagini
mercoledì 9 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
Fumetti: inizitiva per la difesa del lavoro dei disegnatori
La Scuola Internazionale di Comics rilancia un'inizitiva per la difesa del lavoro dei disegnatori di fumetto (nel collegamento trovate il manifesto)
"WAR" vuole dar voce al loro malcontento per la svalutazione del lavoro dei disegnatori di fumetto e della loro professionalità.
Sempre più spesso si vedono disegnatori italiani regalare i propri disegni invece quelli stranieri esibiscono a ragion veduta un tariffario per prestazioni varie (dallo sketch al disegno definito, un viso o figura intera, ecc).
Facendo in questa maniera, si pensa che il lavoro dei disegnatori italiani non abbia lo stesso valore di quelli stranieri.
Il fumetto è un’arte, ma in Italia soffre di una svalutazione culturale, nonostante le capacità dei disegnatori italiani.
E' necessario che i disegnatori per primi facciano rispettare il loro lavoro altrimenti chi altri lo farà? Non certo gli editori tanto per cominciare.
La Scuola Internazionale di Comics ha intenzione di rendersi parte attiva in questa iniziativa che crediamo verrà condivisa da molti e chiede a chi è d'accordo di sottoscrivere questa iniziativa al seguente collegamento:
http://www.scuolacomics.it/portale/war/firma.php
I fumetti ci hanno fatto sognare e divertire e bisogna rispettare il lavoro di chi lo ha permesso; per cambiare le cose basta poco e una firma è già un inizio.
"WAR" vuole dar voce al loro malcontento per la svalutazione del lavoro dei disegnatori di fumetto e della loro professionalità.
Sempre più spesso si vedono disegnatori italiani regalare i propri disegni invece quelli stranieri esibiscono a ragion veduta un tariffario per prestazioni varie (dallo sketch al disegno definito, un viso o figura intera, ecc).
Facendo in questa maniera, si pensa che il lavoro dei disegnatori italiani non abbia lo stesso valore di quelli stranieri.
Il fumetto è un’arte, ma in Italia soffre di una svalutazione culturale, nonostante le capacità dei disegnatori italiani.
E' necessario che i disegnatori per primi facciano rispettare il loro lavoro altrimenti chi altri lo farà? Non certo gli editori tanto per cominciare.
La Scuola Internazionale di Comics ha intenzione di rendersi parte attiva in questa iniziativa che crediamo verrà condivisa da molti e chiede a chi è d'accordo di sottoscrivere questa iniziativa al seguente collegamento:
http://www.scuolacomics.it/portale/war/firma.php
I fumetti ci hanno fatto sognare e divertire e bisogna rispettare il lavoro di chi lo ha permesso; per cambiare le cose basta poco e una firma è già un inizio.
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